giovedì 29 maggio 2008

Il vento

Quel giorno ho deciso di aprire le finestre, volevo la luce in casa, volevo l’aria, volevo il vento tra le stanze e le porte che sbattono. Quel giorno volevo sentire il freddo del mattino, anche se era Maggio e alle 10.40 faceva già caldissimo. Avevo deciso che il mattino doveva essere freddo, perché così quando avrei buttato tutto giù dalle finestre il tempo si sarebbe congelato e i ricordi sarebbero rimasti sempre uguali a se stessi. Avrebbero volato, prima lontano poi giù, e poi …poi basta.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

I ricordi che vorresti buttare via dalla finestra ti rimangono attaccati con un filo, per quanto lungo esso sia, riavvolgendolo essi torneranno.
Per fortuna o purtroppo.

Buona giornata a te (sono al capitolo cinque!)

Eva Ricciuti ha detto...

NOn ci sono ricordi da buttare,non per me almeno e per fortuna non è autobiografica. Pensavo ad una mia amica quando ho scritto ma in prima persona fa più effetto.
;-)

IL 5 capitolo....bravissimo!!!
Ma ti piace?

Anonimo ha detto...

Mi piace!
Avrei da farti qualche commento, ma te li farò a fine lettura, se ti interessa.

I ricordi che vorresti buttare via sono quelli scomodi, quelli che "pesano" troppo.
Appunto, per quanto ci provi a far finta che non esistano, sono sempre lì.

Anonimo ha detto...

Grazie amica riccia!
;)

Eva Ricciuti ha detto...

@cielo:Ok, mi iteressano tutti i commenti. Non si finisce mai di imparare e poi gliocchi esterni leggono meglio dei nostri, no?

@brì: ti aspettavo!

Anonimo ha detto...

no.gli occhi esterni non lo so cm leggono,ma di sicuro non meglio di noi..

Eva Ricciuti ha detto...

Per "meglio" intendevo con più oggettività, riferito al fatto che se io creo una cosa la vedo con lo sguardo di chi l'ha vista nascere e non riesco a valutarne in modo completamente scevro dal sentimento il valore. Poi uno legge le critiche e i commenti e valuta se li ritiene fondati. Alla fine così come si accettano i complimenti si devono accettare le opioni non positive o perplesse. Non credi?