Quel giorno ho deciso di aprire le finestre, volevo la luce in casa, volevo l’aria, volevo il vento tra le stanze e le porte che sbattono. Quel giorno volevo sentire il freddo del mattino, anche se era Maggio e alle 10.40 faceva già caldissimo. Avevo deciso che il mattino doveva essere freddo, perché così quando avrei buttato tutto giù dalle finestre il tempo si sarebbe congelato e i ricordi sarebbero rimasti sempre uguali a se stessi. Avrebbero volato, prima lontano poi giù, e poi …poi basta.