- al panificio, la signora al bancone mi saluta dicendomi: "Sciao stellì, che te do stammatina?"
- quando entro nel suo negozio, zoppicando per un tacco rotto, il calzolaio mi sorride dicendo: "Buongiorno bellissima, che te serve?"
- se la notte, prima di rientrare a casa, mi fermo al bar per far colazione, il barista mi chiede: " Che tte do, amò?"
Roma mi ama.
A meno di non trovarmi nel traffico...allora il numero di "Alimortè" e " 'tacci tua" e "Mmavvattenafan..." è direttamente proporzionale al mio aspetto indifeso.
6 commenti:
In questo Roma e Napoli sono simili... le uniche grandi città dove la persona è ancora un essere umano.
Ma perchè ti riempiono di improperi al lavoro???
...ma io non lavoro sulla strada...vabbè che il mio nome è quello che è, però...
Come direbbe Salvo... Non c'ho capito nà min....
Ho letto traffico e capito ufficio: lapsus.
Scusa... poteva sembrare una battuta di cattivo gusto.
Ma figurati!
Ciao Evuzzella... vado a talliare se chiove...
:-)
cielo, c'hai bisogno de 'na vacanza.
;)
roma senza mezze misure :)
valeriascrive
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