martedì 4 novembre 2008

Sentimento di appartenenza

Vivere a Roma aumenta a dismisura la mia autostima, perchè:
  • al panificio, la signora al bancone mi saluta dicendomi: "Sciao stellì, che te do stammatina?"
  • quando entro nel suo negozio, zoppicando per un tacco rotto, il calzolaio mi sorride dicendo: "Buongiorno bellissima, che te serve?"
  • se la notte, prima di rientrare a casa, mi fermo al bar per far colazione, il barista mi chiede: " Che tte do, amò?"

Roma mi ama.

A meno di non trovarmi nel traffico...allora il numero di "Alimortè" e " 'tacci tua" e "Mmavvattenafan..." è direttamente proporzionale al mio aspetto indifeso.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo Roma e Napoli sono simili... le uniche grandi città dove la persona è ancora un essere umano.
Ma perchè ti riempiono di improperi al lavoro???

Eva Ricciuti ha detto...

...ma io non lavoro sulla strada...vabbè che il mio nome è quello che è, però...

Anonimo ha detto...

Come direbbe Salvo... Non c'ho capito nà min....
Ho letto traffico e capito ufficio: lapsus.
Scusa... poteva sembrare una battuta di cattivo gusto.

Eva Ricciuti ha detto...

Ma figurati!

Anonimo ha detto...

Ciao Evuzzella... vado a talliare se chiove...
:-)

Crazy time ha detto...

cielo, c'hai bisogno de 'na vacanza.

;)


roma senza mezze misure :)


valeriascrive